AQUILA ALTERA Ensemble al FILOFEST
In occasione del FILOFEST (27-30 agosto 2015) organizzato dall’Associazione WEGA di Amandola sarà possibile assistere a due brevi introduzioni di musica medievale dell’Aquila Altera ensemble, rappresentati da Maria Antonietta Cignitti (canto, arpa, ghironda e percussioni), Antonio Pro (liuto, ud, gitten) e la giovanissima Beatrice Dionisi (arpa).
L’ensemble nasce nella città all’Aquila nel 1998 da un’idea di Antonio Pro (docente al Liceo Musicale di L’Aquila e direttore artistico del Concorso Internazionale di Musica Antica “Premio Selifa” di San Ginesio) e di Maria Antonietta Cignitti (direttore artistico dell’Associazione Musicale “Le Cantrici di Euterpe” e blogger di “Musica antica e dintorni” sul giornale on-line news-town.it); dalla sua fondazione ha collaborato con musicisti, cantanti e danzatori specializzati nel repertorio antico. Grande cura è rivolta al repertorio antico abruzzese, tra i progetti realizzati il CD “Menando gli anni – La Musica in Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento” (Cantrici di Euterpe, 2002), il concerto “O Maria quanto scy bella-laudi del popolo aquilano” e la prima esecuzione assoluta del “Codice di Rocca di Mezzo” inciso per la Discoteca di Stato.
Nella discografia dell’ensemble figurano anche Tempus Transit, Tempi sacri e profani del Medioevo (Le Cantrici di Euterpe, 2000), Giulio Bonagiunta da San Ginesio, Canzon Napolitane (2004), Il Codice Musicale di Rocca di Mezzo (2008) e Laude, Ballate, Salterelli & Villanelle, Musica tra Tradizione Scritta e Tradizione Orale (Tactus, 2015).
L’ensemble è regolarmente invitato a tenere concerti in stagioni concertistiche e festival in Italia e all’estero. È stato ospite a RADIO 3, Radio della Svizzera italiana, Autunno Musicale di Como, Festival degli Antegnati, Settimana Internazionale di Musica Medievale e Rinascimentale di Erice, Il Canto delle Pietre Lombardia Europa Musica, Festival Alia Musica, Festival Cusiano di Musica Antica, Stagione Concertistica “B. Barattelli”, suonando nei più suggestivi luoghi storici di Roma, Bologna, Perugia, Milano, L’Aquila, Firenze, Bergamo, Bellinzona, S. Marino e Ochsenhausen.
Aquila Altera ha collaborato con Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, di Teramo e dell’Aquila, Roma Tre, Universitè de Paris-Sorbonne e il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – Biblioteca Casanatense.
Programma
29 Agosto 2015
CANTIGAS DE SANTA MARIA
Sotto il nome di CANTIGAS DE SANTA MARIA si intende una raccolta di più di 400 canti “cantigas” dedicati alla Vergine Maria realizzata da Alfonso X El Sabio (1221-1284), che rappresenta la collezione più grandiosa della monodia iberica. Alfonso X, figlio di Ferdinando III e di Beatrice di Svevia, tra il 1270 ed il 1283, compose raccolse e fece comporre quindi i 420 canti conosciuti appunto come Las Cantigas de Santa Maria. Questi canti sono presenti in quattro codici, di cui tre notati e riccamente miniati, essi riproducono in pratica l’intero strumentario medievale. Le miniature riproducono coppie di suonatori, talvolta in costume moresco (una ulteriore prova della possibile comunicazione tra le due culture musicali, oltre alle note di bilancio del tesoriere di Alfonso X, che segnalano musicisti mori tra gli stipendiati), e alcune di esse ci possono illuminare sull’esecuzione, anche ricca dal punto di vista dell’organico, delle cantigas: si vede infatti il re Alfonso, durante l’esecuzione di una cantiga, circondato da un buon numero di musicisti, cantanti e danzatori.
I testi poetici e la musica delle Cantigas derivano da fonti svariatissime. Furono composti in lingua gallego-portoghese, che fu la lingua della poesia lirica della Castiglia fino al XIV secolo, e narrano storie di pellegrinaggio, di peccato e di devozione profonda in cui interviene miracolosamente Santa Maria, per premiare o per punire e ogni dieci cantigas che potremmo definire narrative, ce n’è una de loor, cioè di lode.
È interessante inoltre come le cantigas ci restituiscano attraverso i loro racconti uno spaccato della società del tempo; infatti l’oggetto dei miracoli raccontanti spesso non è la narrazione di fatti eccezionali ed eroici, ma di piccoli momenti di vita vissuta, di difficoltà quotidiane in cui l’azione miracolosa della Madonna è richiesta per risolvere beghe familiari, intrighi di corte e sotterfugi amorosi.
Le melodie sono talvolta totalmente originali altre denunciano un debito nei confronti di probabili fonti popolari, liturgiche e para – liturgiche, della musica trobadorica e forse anche della contaminazione con la letteratura musicale degli arabi, che dominavano il sud della penisola iberica. Tra le varie forme musicali quella che compare più spesso è quella che si avvicina al virelai con il seguente schema: A \ B \ A1; (dove A1 presenta la stessa melodia di A).
(prima dell’incontro “Quel che resta dell’uomo. Spirito, anima e corpo nell’epoca del postumano” con Gianni Vattimo, Marco Vannini, Fabio Gabrielli e il moderatore Paolo Trianni)
30 Agosto 2015
IL MEDIOEVO MUSICALE IN EUROPA
(prima del momento “L’Assoluto presente” con Umberto Galimberti)